I saggi più interessanti letti nel 2022

Gli anni scorsi, durante il periodo natalizio, avevo scritto dei post con la classifica dei film e delle serie che mi erano piaciuti di più durante l’anno. Quest’anno ho pensato di cambiare argomento e di parlare di libri, in particolare di saggi. In effetti, durante questi ultimi mesi, ho letto pochi romanzi e poche raccolte di racconti, ma ho letto diversi saggi, molti dei quali legati all’origine della vita sulla Terra e all’evoluzione della specie umana.

Questi sono, secondo me, quelli più interessanti. Sono elencati nell’ordine in cui li ho letti, non è una classifica e quella che segue non è una recensione, ma una semplice raccolta di osservazioni.

 

 

Brevissima storia della vita sulla Terra di Henry Gee

Come dice il titolo, questo libro racconta in 12 capitoli la storia della Terra, dalla sua formazione fino alla comparsa dell’Homo Sapiens, si parla quindi di un intervallo di tempo di circa 4.5 miliardi di anni. Questo di Henry Gee è un saggio davvero illuminante, uno di quei libri che avresti voluto leggere prima. Si parla di glaciazioni, eruzioni, estinzioni, cataclismi, mutazioni, adattamenti, ritrovamenti, migrazioni, ecc.

E’ affascinante seguire l’evolversi della vita da forme primordiali a forme di vita sempre più complesse fino ad arrivare ai primi animali e alle prime piante. E’ interessante capire come questi poi nel tempo si siano modificati ed adattati, dando origine a forme di vita sempre più elaborate delle quali solo alcune sono giunte fino ai giorni nostri. Infatti molte altre forme di vita, nel corso del tempo, sono scomparse per sempre a causa di eventi cruenti come terremoti, eruzioni, glaciazioni, asteroidi, o per l’incapacità di adattarsi ai cambiamenti che avvenivano nell’ambiente circostante.

La Terra è raccontanta come un sistema che è stato, ed è tuttora, in continua evoluzione, nel quale, nel corso dei millenni, continuano a susseguirsi cambiamenti che riguardano il clima, la composizione dell’aria, la disposizione dei continenti, tutte cose che inevitabilmente finiscono per influire sull’esistenza di tutte le forme di vita che ospita.

Molto interessante il racconto dello studio dei fossili, il commento di varie teorie scientifiche e, per finire, impressionante è la bibliografia che può essere presa come spunto per approfondire gli argomenti che più interessano. Si tratta di un libro di divulgazione, non di un trattato scientifico, per cui il linguaggio è semplice e i concetti semplificati al massimo per renderli comprensibili a una platea ampia di lettori.

Riflettendo sull’origine comune delle varie forme di vita, non solo quelle animali, e ripensando anche ai libri del prof. Mancuso letti in passato, mi chiedo se si possa stabilire un confine tra forme di vita più evolute e quelle meno evolute. Cosa può essere considerato in vita e cosa no? E ancora, quante e quali sono le forme di vita consapevoli della propria esistenza e quanto è giusto pensare a una gerarchia tra di esse?. E pensando poi a noi esseri umani mi chiedo quale sia la relazione tra di noi e tutte le altre forme di vita con le quali condividiamo l’origine e dalle quali ci differenziamo soltanto per un percorso evolutivo alternativo. Quanto e come possono essere diverse due cose che hanno una stessa origine?

 

Il giro del mondo in sei milioni di anni di Guido Barbujani e Andrea Brunelli

Di questo libro mi è piaciuto molto l’artificio con cui ogni capitolo inizia riportando i ricordi di un personaggio bizzarro e immaginario, chiamato Esumim, che sarebbe vissuto per milioni di anni e che sarebbe stato testimone di tutte le evoluzioni del genere umano. E’ un artificio simpatico e confesso che quanto più procedevo nella lettura tanto più aumentava la simpatia per questo individuo e l’amarezza per la consapevolezza di non poterlo vedere e di non poterci parlare personalmente (scuramente un giorno un’intelligenza artificiale potrà rimediare a ciò).

Il libro racconta la storia degli ultimi 6 milioni di anni, cioè dal tempo in cui si pensa che ci sia stata la separazione tra il genere degli scimpanzé (o meglio dei loro antenati) e quello che ha poi portato alla comparsa del genere homo, passando per vari stadi intermedi.

Gli autori del libro, in modo semplice e comprensibile, raccontano il susseguirsi delle varie specie, dalle più famose: Australopithecus, Homo Erectus, Homo Habilis, Homo di Neanderthal e Homo Sapiens a quelle meno conosciute ma non meno importanti (Homo di Denisova, Homo Floresiensis, Homo Ergaster, ecc.) e del fatto che molte di esse vissero contemporaneamente o in aree separate della Terra o addirittura nelle stesse zone in competizione per spazi e risorse.

E’ interessante seguire l’evoluzione nel tempo delle caratteristiche fisiche e comportamentali di questi esseri che hanno portato poi, attraverso milioni di anni di selezione naturale e adattamenti, alla comparsa dell’Homo Sapiens e alla loro diffusione, attraverso varie ondate di migrazioni partite dall’Africa, in tutto il pianeta.  

Alcune delle domande che mi sono posto leggendo questo libro, pensando a tutte le trasformazioni di cui si parla, sono: quali di queste specie possono essere chiamate umane? è possibile individuare un periodo nel quali gli uomini sono diventati tali? Le persone delle specie estinte di recente erano uomini? *** O meglio, al di là della classificazione tassonomica, c’è modo di determinare e definire l’essenza di un uomo? O si tratta di un concetto astratto la cui definizione dipende dal contesto?

*** Charles Darwin nel 1871 nel libro: “L’origine dell’uomo e la selezione sessuale” scriveva: “Se l’uomo primitivo, quando non possedeva che poche e rozze arti, e la sua facoltà di parlare era estremamente imperfetta, meritasse di essere chiamato uomo, dipende dalla definizione che scegliamo. In una serie di forme che passano insensibilmente da qualche creatura simile alle scimmie fino all’uomo come ora esiste, sarebbe impossibile fissare un qualche punto definito a partire da cui si dovrebbe usare il termine uomo”

 

Ultime notizie sull’evoluzione umana di Giorgio Manzi

E’ un libro che ho finito di leggere pochi giorni fa, e, per la verità, non è un vero proprio saggio, ma una raccolta di varie note e considerazioni sugli avvenimenti più rilevanti degli ultimi anni nell’ambito della paleoantropologia, raggrupati per macro-argomenti. L’ho trovato molto interessante, per questo avevo scritto questo post al quale rimando per le mie considerazioni su questo libro.

 

 

2 anni ago

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