La maggior parte delle trasmissioni televisive che si occupano di politica si riducono sempre a risse da bar in cui, invece di discutere dei problemi e proporre delle soluzioni, ci si insulta e ci si accusa a vicenda.
Gli aspetti più tristi di questi teatrini inutili e volgari sono: la mancanza di rispetto che questi politicanti hanno nei confronti dei cittadini e dei telespettatori, il disprezzo ostentato nei confronti degli interlocutori di altri partiti e delle idee di chi non è d’accordo con loro, l’arroganza con cui si pongono di fronte ad ogni problematica, l’ignoranza che spesso traspare dai loro interventi e la faccia tosta con cui si ripresentano ogni volta negando l’evidenza degli errori e degli insuccessi ottenuti.
Ricordo che anni fa i politici della cosiddetta “Prima Repubblica“, durante le interviste, parlavano piano, erano calmi calma, soppesavano le parole essendo coscienti che quello che dicevano poteva essere interpretato male e avrebbe potuto creare dei fraintendimenti. In pratica, prima di dire qualcosa, pensavano.
Oggi, invece, è prassi sparare a zero su qualsiasi argomento, anche se non si ha nessuna competenza e nessuna conoscenza per farlo. Si accusa chiunque, preferibilmente usando i social, si dicono fesserie di ogni sorta salvo poi, dopo qualche ora, correggere la propria dichiarazione, oppure ritrattarla o peggio ancora affermare l’esatto contrario senza alcun pudore e nessuna vergogna.
La cosa più brutta è che noi comuni cittadini ci stiamo abiutando a questo modo insulso e poco serio di fare politica e anzi ci comportiamo anche noi come loro quando parliamo tra di noi.
E’ proprio vero che ogni paese ha i politici che si merita. Del resto siamo noi che li votiamo e li mandiamo in Parlamento, siamo noi che guardiamo le risse politiche in tv facendo salire gli ascolti e siamo noi che presenziamo a eventi e manifestazioni applaudendo questo branco di incapaci.
La “Seconda Repubblica“, purtroppo, non è risultata essere migliore della Prima. Molti problemi come la disoccupazione, l’ inadeguatezza dei servizi e delle infrastrutture, il prosperare della criminalità, il diffondersi della droga, l’alto tasso di evasione fiscale, le tasse elevate per dipendenti e aziende oneste, il degrado dell’Istruzione pubblica, la mancanza di risorse per l’Università e la Ricerca pubblica e privata, la lotta all’inquinamento, la mancanza di sicurezza sul lavoro, l’incertezza sul sistema pensionistico, la mancanza di moderne politiche di welfare, l’assenza di investimenti sulle energie rinnovabili, la corruzione, il nepotismo, l’inefficienza del sistema sanitario, eccetera, eccetera non sono stati risolti, anzi ci sono stati dei peggioramenti.
E quindi? Di chi è la colpa? Direi un po’ di noi tutti, visto che a parlare e scrivere siamo tutti bravi, ma poi quando c’è da impegnarsi a fare qualcosa o scegliere chi votare ci basiamo sempre sul nostro tornaconto personale e sui nostri pregiudizi.
E’ anche vero che da decenni, ad ogni tornata elettorale le promesse dei politici sono sempre le stesse, e ogni volta le speranze dei cittadini sono sempre disattese.
Ma chi è che avrebbe potuto e dovuto fare qualcosa negli ultimi anni?
Sicuramente chi ha governato ha delle responsabilità oggettive, per questo ho deciso di fare questo piccolo riassunto in cui si cerca di quantificare il tempo trascorso al Governo dalle principali coalizioni e dai principali partiti dal 1994 ad oggi.
Durante la Seconda Repubblica, dal 10 maggio 1994 al 31 dicembre 2018, ci sono state 6 legislature, si sono alternati 15 governi e sono trascorsi 9001 giorni durante i quali hanno governato queste coalizioni:
Coalizione | Num. giorni | % |
---|---|---|
Centro destra | 3340 | 37.11 |
Centro sinistra | 4432 | 49.24 |
Governo tecnico | 1016 | 11.29 |
Governo giallo/verde | 213 | 2.37 |
E questi partiti:
Partito | Num. giorni | % |
---|---|---|
FI | 3869 | 60.53 |
PCI/PDS/PDCI/DS/PD | 5448 | 42.98 |
Lega | 4040 | 44.88 |
5 Stelle | 213 | 2.37 |
AN/Fr.It. | 3869 | 42.98 |
Questo è il grafico delle coalizioni:
Questo è il grafico dei partiti:
Questi grafici dovrebbero essere mostrati ai politici e al pubblico prima dell’inizio di ogni dibattito pubblico.
Alcune precisazioni:
- Il governo Ciampi è considerato l’ultimo governo della Prima Repubblica.
- Il primo governo Berlusconi è considerato il primo governo della Seconda Repubblica.
- L’intervallo di date prese in considerazione è dal 10 maggio 1994 al 31 dicembre 2018… almeno fino ad allora l’attuale governo dovrebbe reggere.
- Il governo Dini e il governo Monti sono considerati “governi tecnici“, ma è comunque vero che da alcuni partiti sono stati sostenuti e da altri no.
- Nei dati andranno aggiunti i partiti alla sinistra del PD, che hanno cambiato nome più volte, si sono scissi e riunificati più volte e in più forme.
- Mancano anche i Radicali, i Verdi, i Socialisti e altri partiti che però hanno oggettivamente una rilevanza minore a livello nazionale.
- Durante i governi tecnici il sostegno di alcuni partiti non è stato costante, è venuto a mancare o è stato concesso in un secondo momento, i dati non tengono conto di questi cambiamenti, quindi potrebbero essere più precisi da questo punto di vista.
- Questo è il link con il foglio di calcolo su cui ho raccolto i dati, dovrebbe essere visibile a tutti.
Fonti e riferimenti:
- Governo.it: I governi nelle legislature.
- Wikipedia: Governo Dini.
- Wikipedia: Governo Ciampi.
- Wikipedia: Governo Monti.
- Wikipedia: Governi Berlusconi.
- Wikipedia: Governi Prodi.
- Wikipedia: Governi D’Alema.
- Utility per il calcolo della diferenza di gorni tra due date.
- Foglio di calcolo su cui ho raccolto i dati: link.
- Plugin usati: per le tabelle TablePress e per i grafici delle coalizioni Visualizer.