Elezioni politiche 2022

Il 25 settembre 2022, in seguito alla caduta del governo Draghi, si terranno le elezioni politiche per la XIX legislatura. In seguito a una riforma approvata nel 2020 saranno eletti un numero ridotto di Parlamentari ( 400 deputati e 200 senatori). Potranno votare tutti i cittadini maggiorenni per entrambe le camere.

In questi giorni su tutti i media, impazza la campagna elettorale e in tutte le trasmissioni di approfondimento sui temi di attualità non si parla d’altro. Purtroppo, come tutte le volte, le polemiche sterili e i tentativi reciproci di delegittimazione prevalgono sulla discussione sui temi più scottanti e interessanti: riforme, tasse, diritti civili, sanità, istruzione, energia, ecc.

Esistono tuttavia su Internet dei documenti che riportano il programma ufficiale presentato dalle varie coalizioni. Riporto quelli delle coalizioni principal.

 

Programmi elettorali delle coalizioni

  • Centro destra: Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Noi moderati.
  • Centro sinistra: Partito Democratico, Impegno Civico, +Europa, Alleanza Verdi e Sinistra.
  • Terzo polo: Azione, Italia Viva.

 

Alcune riflessioni

Dopo averli letti attentamente, dopo aver visto il tenore delle discussioni sui social dei politici e dei loro tifosi e dopo aver assistito a un paio di dibattiti politici ho deciso che il 25 settembre non andrò a votare.

Può sembrare un atteggiamento irresponsabile, ma credo che sforzarsi di cercare il “meno peggio”, lo sia ancora di più.

I programmi pubblicati su Internet sono superficiali. Non so altro che un elenco di promesse generiche e demagogiche (spesso richiederebbero una spesa per la quale non si mensiona la copertura che ne permetterebbe l’applicazione: tagli delle tasse, flat tax, ecc.), anacronistiche (ritorno al nucleare), demagogiche (concessione tout court della cittadinanza, blocchi navali), ecc.

I dibattiti politici, invece di essere incentrati sui programmi e le riforme che si vorrebbero proporre, non sono altro delle risse da bar in cui ci si accusa e ci si insulta a vicenda.

Le analisi dei giornalisti sui media non sono serie e imparziali, ma partigiane, faziose e livorose. Ognuno di essi cerca di infangare il nome dell’avversario politico, di delegittimarlo  e di deriderlo per questioni che spesso niente hanno a che fare con l’attualità e i temi della campagna elettorale.

Di conseguenza anche sui social il tenore dei commenti e del dibattito dei tifosi della politica   è veramente infimo e inutile.

 

Questa politica non mi piace, anzi direi che questa non è politica.

In Italia la politica è morta quando i giornalisti sono diventati faziosi, quando agli elettori è stato tolto il potere di scegliere i propri rappresentanti, quando è nata la moda di fondare partiti padronali piuttosto che condurre battaglie politiche all’iterno dei grandi partiti e quando abbiamo accettato che l’idea che quello del politico non fosse un mestiere serio, ma una professionalità che si potesse improvvisare e acquisire da un giorno all’altro. Siccome mi sento preso in giro da Letta, Calenda, Renzi, Berlusconi, Salvini, Bonino, Meloni, ecc ho deciso di non partecipare a questa pagliacciata e smettere di seguire trasmissioni di attualità e social fino a quando non si tornerà a parlare di cose serie.

 

 

Fonti e riferimenti

 

 

2 anni ago

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