I Fori Imperiali

Non essendo possibile recarsi a Roma a causa delle restrizioni dovute al Covid, un gruppo di guide turistiche della Capitale ha avuto la brillante idea di organizzare delle visite guidate ai monumenti della città in modalità virtuale. Durante queste visite vengono mostrate delle foto ad alta risoluzione e si spiegano le caratteristiche e la storia di questi monumenti. Il mio giudizio riguardo questa iniziativa è molto positivo perché si vede che le spiegazioni sono molto chiare e si vede che chi parla è competente ed ha esperienza nel settore. Inoltre poter ascoltare le spiegazioni vedendo delle mappe ben fatte e delle foto in cui sono evidenziati i particolari di cui si parla aiuta a capire meglio la struttura di siti molto grandi e molto antichi come quello dei Fori. Di solito nelle visite fatte in loco dopo un po’ l’attenzione cala, la stanchezza si fa sentire e ci si distrae facilmente. Certo il valore e l’importanza di vedere le cose dal vivo non è da mettere in discussione, però una visita in loco sarebbe da fare, secondo me, solo dopo aver studiato cosa si va a visitare. 

L’ultima visita onlien che ho seguito riguardava i Fori imperiali e in questo post vorrei condividere alcune delle nozioni interessanti che ho appreso:

  1. Cosa significa foro?
  2. Fori imperiali, Foro romano e Foro italico.
  3. Il quartiere Alessandrino.
  4. La Suburra.
  5. Il foro di Cesare.
  6. Il foro di Augusto.
  7. Il foro di Vespasiano.
  8. Il foro di Nerva.
  9. Il foro di Traiano.
  10. Ricostruzioni 3D e visite virtuali.
  11. Archeologia e parchi a tema.
  12. Galleria fotografica

Cosa significa “foro”?

Con questo termine ai tempi dei Romani si indicava la piazza principale  che costituiva il centro religioso, amministrativo, culturale e commerciale di una città. Era di solito di forma rettangolare, circondata da portici, e poteva includere all’interno del suo perimetro anche un tempio, un mercato, una basilica, una biblioteca o altri edifici pubblici. Al tempo col termine basilica si indicava un edificio pubblico in cui si amministravano la giustizia e gli affari, un tribunale in buona sostanza. Spesso si trovava all’incrocio delle due strade principali di una città il cardo maimus e il decumanus maximus.

Foro della città di Pompei Foro della città di Pompei

Fori imperiali, Foro romano e Foro italico

Spesso si fa confusione tra questi termini che indicano diversi. Il Foro romano è un’area archeologica che era il centro nevralgico della città durante l’età repubblicana ma che continuò a ospitare edifici importnati anche durante l’ epoca imperiale . Quest’area ha subito delle trasformazioni nel corso della storia ma ha sempre incluso al proprio interno diverse basiliche e templi. I Fori imperiali sono un’area archeologica che comprende 5 piazze monumentali fatte costruire da Cesare, Augusto, Nerva, Vespasiano e Traiano che si trovano tutte lungo la famosa Via dei fori imperiali che collega il Colosseo a Piazza Venezia. Le due aree archeologiche sono confinanti. Il Foro Italico è invece tutt’altra cosa e si trova da tutt’altra parte (vicino al ponte Milvio) ed è  un centro sportivo di epoca fascista che comprende vari impianti tra cui lo Stadio Olimpico, lo Stadio dei Marmi e i campi da tennis dove si svolgono gli Internazionali d’Italia.

Il Foro romano è adiacente al Foro di Cesare che fa parte dei Fori imperiali

Per Fori imperiali, quindi si intende il complesso di questi  fori: Cesare, Augusto, Vespasiano, Nerva e Traiano.

Mappa e disposizione dei Fori imperiali

Nella foto precedente sono evidenziate le aree occupate da ciascun tempio e in grigio, l’odierna Via dei Fori imperiali che le attraversa.

Il quartiere Alessandrino

I Fori imperiali furono portati alla luce durante il periodo fascista quando si volle realizzare un’importante e maestosa arteria che collegasse il Colosseo a Piazza Venezia che servisse allo stesso tempo per le parate militare e per celebrare i fasti dell’Impero romano. Questa strada fu chiamata prima Via dell’Impero e poi Via dei Fori Imperiali. Si sapeva che in quella zona c’erano i resti delle piazze volute dagli imperatori di Roma, ma nel corso dei secoli in quel quartiere, che nel frattempo aveva preso il nome di quartiere Alessandrino, erano sorte case, chiese, negozi e monasteri, mentre gran parte dei marmi e dei materiali con cui erano stato costruiti gli edifici e i colonnati dei Fori erano stati riciclati per la costruzione di altri edifici di epoche successive. Durante il fascismo, quindi, l’intero quartiere fu raso al suolo per permettere la costruzione di una strada imponente  che attraversasse i resti di epoca romana portati alla luce.

Via Alessandrina nel Foro di Nerva

La Suburra

La Suburra era un quartiere poplare dell’antica Roma che confinava con la zona in cui sorgevano i Fori imperiali. La popolazione che ci abitava era povera e viveva in condizioni miserabili, per questo ancora oggi con questo termine si intende un luogo malfamato, teatro di crimini e di malaffare. Non a caso una famosa serie che parla di corruzione e crimininalità a Roma ha come titolo: Suburra.

Il foro di Cesare

E’ lunico dei 5 fori a non essere stato realizzato da un imperatore, Cesare (100 – 49 – 44 a.C.), infatti, quando fu assassinato, pur essendosi appena fatto proclamare dittatore a vita, non era formalmente un imperatore. Il foro di Cesare era una piazza lunga e stretta (160 x 75 metri, 12000 m2) con un duplice porticato su tre lati e un tempio dedicato a Venere Genitrice sul quarto lato. Al centro della piazza c’era una statua di Cesare a cavallo. Il tempio aveva otto colonne sulla parte frontale, aveva colonne sui lati, ma non sul retro, inoltre era sopraelevato e vi si accedeva da delle scalinate laterali, sulla parte frontale c’erano due fontane.  Fin dai tempi della guerra Gallica (54 a.C.) , Cesare aveva dato mandato a Cicerone di acquistare terreni vicini al Foro romano con l’intenzione di costruire una nuova piazza che venne poi effettivamente realizzata solo negli anni dal 51 a.C. al 46 a.C. dopo la vittoriosa battaglia di Farsalo contro Pompeo. La piazza aveva una funzione propangandistica perché il tempio dedicato a Venere celebrava sia la grandezza militare di Roma sia le nobili origini della gens Iulia, di cui Cesare faceva parte, discendente direttamente da Venere, per mezzo di Enea. 

Il foro di Cesare: ricostruzione storica e stato attuale

Il foro di Augusto

In ordine cronologico il secondo foro ad essere costruito fu quello di Augusto (63-29-14 a.C.), voluto appunto dal primo imperatore di Roma, fu inaugurato nell’anno 2 a.C. ed è adiacente al foro di Cesare (perpendicolare ad esso). Il foro di Augusto era una piazza molto ampia (118 x 125 metri, quindi quasi 15000 m2 ) con portici laterali sui  lati lunghi e un tempio dedicato a Marte Ultore (“Vendicatore“, la sua edificazione era stata promessa da Augusto dopo aver sconfitto nella battaglia di Filippi del 42 a.C. i cesaricidi) sul quarto lato. Al tempio, che era su un podio, vi si accedeva frontalmente tramite una scalinata di 17 gradini. Sulla scalinata c’era un altare sul quale venivano officiati le cerimonie pubbliche e i sacrifici. Infatti, come in tutti i templi dell’epoca, solo i sacerdoti potevano accedere alla cella di culto in cui c’era la statua del dio. Il tempio aveva un frontone molto simile a quello dei templi greci su cui c’erano dei dipinti colorati che rappresentavano Venere, suo figlio Eros, Marte, Rolomo, la Dea Fortuna e la Dea Roma. Un muro alto 30 metri, posto dietro al tempio separava la piazza dalla Suburra.  Al centro della piazza c’era una statua monumentale di Augusto nellatto di guidare una quadriga. Ai lati dei portici all’altezza del tempio c’erano due ampi spazi circolari coperti, chiamate esedre (una specie di abside) nelle quali c’erano: in una le statue dei leggendari progenitori troiani dei Romani e della gens Iulia (Enea e Anchise) e nell’altra  statue di personaggi illustri della storia romana. Sempre in uno dei portici c’era una sala in cui successivamente, dall’imperatore Claudio, fu posta un colosso, una statua enorme di Augusto. In questa sala erano presenti anche dei dipinti del pittore greco Apelle che rappresentavano Alessandro Magno. Il Foro perse importanza dopo la costruzione degli altri fori imperiali e il tempio venne abbattuto nel VI sec. d.C. Nel IX secolo sopra il podio del tempio venne costruita la chiesa di San Basilio, che occupò anche altre strutture del Foro. 

Foro di Augusto: ricostruzione storica e stato attuale

Il foro di Vespasiano

Il Foro di Vespasiano, conosciuto anche come Foro della Pace,  fu edificato per celebrare la Pax Romana imposta e raggiunta dopo le rivolte giudaiche che portarono alla distruzione di Gerusalemme nel 70 d.C.. Il foro che fu inaugurato nel 75 d.C. era un ampio quadrilatero (135 x 100 metri, 13500 m2 ) circondato da portici su tutti e quattro lati e con un tempio dedicato alla Dea Pax su uno dei quattro lati inglobato nel portico di fondo. La zona centrale della piazza era ornata da vasche artificiali, siepi e panchine, in pratica sembrava quasi un parco più che una piazza, ma doveva essere così suggestiva che lo storico Plinio definì questa piazza una delle meraviglie del mondo. Lungo il perimetro dei portaci c’erano edifici di interesse pubblico ed esposizioni di opere d’arte: una biblioteca greca, una biblioteca latina, un museo pubblico di opere greche, le spoglie di Gerusalemme (ovvero tesori derivanti dal sacco dei tempio di Gerusalemme) e opere originali e pregiate razziate da Nerone in Grecia e in Asia Minore per abbellire sua Domus Aurea. Il tempio della Pace fu distrutto sotto Commodo (161-180-192) da un incendio nel 192 d.C. ma ricostruito da Settimio Severo (145-193-211).  Settimio Severo fece affiggere in un’aula vicino a quella di culto la famosa Forma Urbis Rome ossia la grande pianta di Roma (18×13 metri) incisa su marmo della quale  stato possibile recuperare dei frammenti (10-15%)  utilissimi per ricostruire la planimetria di Roma antica. I resti di questo tempio sono molto scarsi e inglobati nella Chiesa di Cosimo e Damiano.

Foro di Vespasiano (della Pace): ricostruzione storica e stato attuale

Il foro di Nerva

Il foro di Nerva (30-96-98 d.C.) fu in realtà realizzato quasi completamente dall’imperatore Domiziano (51-81-96 d.C.) che però fu assassinato in una congiura e non potè assistere alla chiusura dei lavori e all’innaugurazione che avvenne nell’anno 97 d.C.. Questa piazza è conosciuta anche col nome di Foro di Transito perché collegava l’area che comprendeva il Foro di Cesare e quello quello di Augusto con l’area occupata dal Foro di Vespasiano e perché occupò parte dell’Argiletum che era la strada che collegava i Fori con la Suburra. La pianta del complesso occupava quindi lo spazio libero lasciato dai due fori precedenti ossia un rettangolo stretto e lungo (120 x 45  metri, 5400 m2). Sui lati lunghi non c’erano porticati, ma delle colonne e su una delle altre due estremità c’era un tempio dedicato a Minerva.  Il tempio sporgeva sulla piazza con il solo pronao ( lo spazio tra la cella e le colonne antistanti, diciamo l’anticamera della cella di culto). Il lato opposto a quello del tempio era di pianta curvilinea, forse ospitava un tempio ma non se ne ha la certezza. Oggi sono visibili solo due porzioni del foro, separate da via dei Fori Imperiali, famose sono “le Colonnacce” due colonne che facevano parte del muro perimetrale.

Foro di Nerva (Domiziano): ricostruzione storica e stato attuale

Il foro di Traiano

Marco Ulpio Nerva Traiano (53 – 98 – 117 d.C.) che prima di essere imperatore fu un valente generale faceva parte della gens Ulpia che viveva in Andalusia ma aveva origine umbre. Sotto il suo regno l’impero romano raggiunse la sua massima estensione, 5 milioni di chilometri uadrati, grazie alle conquiste di Armenia, Assiria e Mesopotamia. Ma fu soprattutto la conquista della Dacia (attuale Romania) a portare all’imperatore enormi ricchezze perché era ricca di giacimenti di oro e argento. Fu così che l’imperatore potè finanziare la costruzione del più grande dei fori e molti altri monumenti tra cui le terme e i mercati. Il foro di Traiano (detto anche Forum Ulpium) fu inaugurato nel 112 d.C., ricopriva un’area di oltre 54000 m2 (300 x 185 metri) e fu realizzato spianando una sella che univa il Campidoglio al Quirinale con un progetto del celebre architetto Apollodoro di Damasco. La struttura del foro era complessa:

Pianta del Foro di Traiano

vi si accedeva da un grande pronao costituito da colonne alte 15 metri, procedendo da nord a sud c’era un cortile nel quale si trovano a destra e sinistra, uno di fronte all’altro, due biblioteche: una romana e una greca. al centro del cortile c’era l’imponente colonna traiana, che tra l’altro si  è conservata quasi intatta fino ai giorni nostri. La colonna traiana, alta circa 40 metri, è decorata con delle immagini che narrano le gesta di Traino nelle campagne che portarono alla conuista della Docia ed  apoggiata su un ampio basamento che aveva come scopo di ospitare le ceneri dell’imperatore e di sua moglie Plotina. In cima alla colonna c’era una statua di Traiano che fu sostituita da Sisto V, nel 1585, con quella di San Pietro. Oltre il cortile delle biblioteche c’era la Basilica Ulpia, oltre la basilica un’ampia piazza (108 x 35) lastricata di marmo bianco con porticati laterali e con al centro una imponente stata equestre di Traiano. Si pensa che compreso il basamento la statua fosse alta tra i 10 e i 12 metri. I porticati si aprivano lateralmente a due grandi esedre simmetriche. La Basilica Ulpia, che era la più grande basilica di Roma, era suddivisa in cinque navate da quattro file di colonne di granito, che proseguivano anche sui lati corti. Alle due estremità del grande rettangolo erano aggiunte due esedre chiuse da colonne, simili a quelle situate a metà dei portici laterali. La basilica aveva funzioni sia commerciali che forensi.

Foro di Traiano: ricostruzione storica e stato attuale

Ricostruzioni 3D e visite virtuali

Cercando informazioni sui Fori sul Web ho scoperto un video realizzato da Altair4 Multimedia, un’azienda che si occupa di animazioni 3D e realtà virtuale in ambito storico. Il video si trova anche su Youtube  intitolato Roma Imperiale e mostra delle ricostruzioni suggestive dei principali monumenti di Roma antica: il Colosseo, il Circo Massimo, i Fori imperiali, ecc.. Poiché questa azienda ha clienti prestigiosi come la Rai e National Geographic immagino che dietro queste ricostruzioni ci siano degli studi seri e che siano realistiche e ben fatte. Se così fosse allora questa mi sembra un’ottima modalità per apprezzare un sito storico, vederlo nella sua interezza e da angolazioni diverse e poter confrontare lo stato attuale con la sua ricostruzione. In questo modo si ha una visione d’insieme che difficilmente si riesce ad avere stando sul luogo, soprattutto se ciò che rimane è davvero molto poco, come nel caso dei Fori imperiali. Ciò non toglie che il gusto di andare sul luogo e “sentire l’odore” delle pietre di una città millenaria non è rimpiazzabile con un video suppur ben fatto. 

Archeologia e parchi a tema

Durante la visita virtuale tenuta da Ferdinando e Marco di ItineRoma, si è parlato del fatto che gli archeologi italiani dopo la scoperta di un sito mettono in risalto i reperti trovati, ma non hanno la pretesa di ricostruire gli ambienti per creare effetti scenici particolari. Al massimo si cerca di mettere in piedi con i pezzi originali piccole parti di un monumento allo scopo di rendere l’idea di come fossero le cose in orgine. Credo sia questo un approccio giusto e rispettoso della storia e del fatto che provare a ricostruire qualcosa che non si conosce e con materiali diversi non avrebbe un valore storico e scientifico. Negli Stati Uniti, in Oriente e nei paesi Arabi ci sono riscostruzioni di intere città occidentali, molto fedeli, ma che non hanno alcun valore storico e archiettonico, sono delle copie che non possono essere paragonate all’originale. Detto questo, se un giorno fosse realizzato un parco a tema, nei pressi di Roma che ricostruisse fedelmente, come fa Altair4, i Fori imperiali o altri momunenti storici, lo visiterei volentieri. Ma per fare bene un lavoro del genere ci sarebbero dei costi così elevati e ci vorrebbero degli studi così approfonditi che non credo sia un’impresa fattibile.

Galleria fotografica

Una serie di foto dei resti dei Fori imperiali prese da Internet:

 

 

Fonti e riferimenti:

 

 

4 anni ago

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