Nonostante il brutto tempo ieri ho partecipato all’escursione organizzata dal GSCR: “Le giunchiglie del monte Pignone“.
E’ stata una escursione impegnativa per uno alle prime armi come me, ma molto bella e suggestiva. Tra l’altro il viaggio è stato reso molto piacevole dai racconti e dalle spiegazioni della nostra guida Bartolomeo.
Prima di raggiungere la vetta del monte abbiamo attraversato un territorio con dei paesaggi mozzafiato. Dopo aver lasciato le auto nei pressi del villaggio di Ritrogoli, abbiamo raggiunto a piedi l’alpeggio di Campo all’orzo con una vista spettacolare sul mare (Viareggio) e sul lago di Massacciuccoli, abbiamo visto la chiesetta abbandonata e coperchiata di Sant’Antonio Abate, la casetta dove viveva la famosa pastorella “Eva del Campallorzo“, poi siamo risaliti fino ai prati fioriti del monte Pignone e infine abbiamo raggiunto la cima del monte (1100 metri, se non ricordo male).
Le giunchiglie
La giunchiglia è in realtà una varietà di narciso selvatico, narcissus poeticus, molto comune sulle Alpi Apuane. Questio fiore nasce sopra i 600 metri, ha uno stelo di 20-30 centimetri, 6 petali bianchi ed una corona gialla. La loro fioritura avviene nel mese di maggio.
Durante il percorso abbiamo incontrato dei prati pieni di giunchiglie, ma anche di orchidee selvatiche e asfodeli.
Galleria
Fonti e riferimenti
- [1] Il sito della nostra guida Bartolomeo: Emozionambiente.
- [2] “Eva del Campallorzo”, unica residente del paese di Daniele Saisi.
- [3] La fioritura delle giunchiglie ai prati di Longarghena.
- [4] Le lacrime bianche del Monte Croce, Voceapuana.com di Nicola Bongiorni.