La bufala del Fascicolo Sanitario Elettronico della Regione Toscana

Cos’è il Fascicolo Sanitario Elettronico? A cosa serve? Come si attiva? Funziona davvero? In questo post proveremo a rispondere a queste domande.

Cos’è e a cosa serve ?

Uno dei servizi più pubblicizzati nell’ambito della Sanità da parte della Regione Toscana è il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) che dovrebbe permettere una rapida consultazione a tutti i cittadini dei propri dati  e agli operatori del settore dei dati dei propri pazienti. Il video seguente spiega molto bene il funzionamento del FSE:

 

Il FSE, quindi, non è altro che una raccolta di dati e di documenti riguardanti la salute di ogni singolo cittadino. Le informazioni che dovrebbe contenere il fascicolo di ogni cittadino sono:

  • le ricette che gli sono state prescritte,
  • i referti di analisi e di radiografie,
  • le medicine acquistate,
  • gli accessi al pronto soccorso,
  • le vaccinazioni,
  • eventuali esenzioni per patologia,
  • gli accessi al pronto soccorso,
  • i ricoveri ospedalieri,
  • i risultati delle visite specialistiche,
  • ecc.
Dal punto di vista di un semplice cittadino è un sistema che dovrebbe permettere di consultare tutta la propria storia clinica in modo semplice e veloce.
E’ possibile accedere al sistema in vari modi, ma il più semplice è sicuramente utilizzando SPID.
Lo SPID è un identificativo digitale che permette di accedere a tutti i servizi della Pubblica Amministrazione e, visto che sono sempre più gli Enti e le Agenzie che lo supportano (Inps, Agenzia Entrate, ecc.) ogni cittadino dovrebbe richiederlo. Tra l’altro è anche gratuito.
Una funzionalità molto interessante del FSE è quella che dovrebbe permettere di poter recuperare tutti i dati preesistenti.
 
Quindi al FSE si può accedere facilmente dal questo sito utilizzando lo SPID e, una volta entrati, si dovrebbero poter visualizzare e gestire tutti i propri dati sanitari.
 
 

Come si attiva ?

L’attivazione è molto semplice, basta:
  • Autenticarsi nel sistema usando lo SPID.
  • Raggiungere la sezione Gestione dei consensi e attivare la voce “Consenso alimentazione FSE“.

  • Nella stessa sezione, accettare di “Recuperare i dati pregressi presenti nel sistema“:

A questo punto, tenendo presente che “Il recupero dati pregressi sarà eseguito entro 48 ore a partire dalla data di rilascio del consenso.”, dopo qualche giorno il nostro fascicolo elettronico dovrebbe contenere un certo numero di dati: se abbiamo acquistato medicine, effettuato analisi di laboratorio o radiografie, ecc.
 

Funziona davvero?

NO. Un vero toscano direbbe: “non funziona una sega nulla.
 
O meglio le fasi di attivazione e di consultazione del fascicolo funzionano, ma il problema è che il fascicolo è vuoto, ossia non viene mai alimentato né con il pregresso né successivamente con i farmaci acquistati  o le analisi effettuate dopo l’attivazione dello stesso.
 
Io, per esempio sono un donatore, quindi ogni tre mesi, all’Ospedale di Cisanello analizzano il mio sangue e mi mandano i risultati delle analisi a casa per posta ordinaria.
Inoltre negli ultimi anni, come tutti mi sono influenzato e ho comprato vari medicinali in farmacia. Per un problema alla caviglia l’anno scorso ho dovuto sottopormi a una risonanza e a una visita specialistica in ospedale.
Ma di tutto questo nel mio fascicolo non c’è traccia.
Il mio fasciolo è vuoto.
 
 
O meglio “quasi vuoto”, perché cercando bene ho visto che ci sono alcuni dei medicinali che ho acquistato dal 2011 al 2016 e nient’altro.
Forse all’inizio il servizio di alimentazione funzionava o perlomeno funzionava parzialmente, ma dal 2016 ad oggi, non risultano altre medicine acquistate.
Alla luce di tutto ciò lo slogan “La tua salute sempre aggiornata e disponibile“, presente sul sito del FSE, sembra una presa per i fondelli.
 
Ovviamente ho provato a contattare l’assistenza, la prima volta l’anno scorso e la seconda volta quest’anno, ma ho ottenuto sempre le stesse risposte: “Assicurarsi di aver concesso tutte le autorizzazioni e aver attivato l’alimentazione automatica del fasciolo“, “Provare a revocare il consenso, concenderlo nuovamente e aspettare qualche giorno per il ripopolamento del fasciolo“.
Inutile dire che, pur avendo effettuato queste operazioni più volte, il fascicolo è sempre vuoto.
Mi è stato anche detto “Se non si popola il fasciolo, vuol dire che chi dovrebbe inviare i dati non lo fa“.
Ma cosa vuol dire? Se i dati non li mandano i medici, le farmacie e gli ospedali, chi dovrebbe mandarli?
Eppure ogni anno, quando compilo il 730 sul sito dell’Agenzia delle Entrate, i farmaci acquistati ci sono tutti, come pure le visite specialistiche (quelle dei pochi medici che rilasciano una fattura).
Non basterebbe accedere allo stesso database per alimentare almeno la sezione dei farmaci ?
 

Considerazioni

Quello del Fascicolo Sanitario Elettronico sarebbe un servizio davvero utile, si potrebbero visualizzare tutti i propri dati sanitari in modo semplice e veloce e metterli a disposizione degli operatori e degli specialisti che si consultano.
Non so se questo servizio funzioni per i medici e gli operatori sanitari, ma sicuramente non funziona per i semplici cittadini o perlomeno il mio è vuoto ed inutile.
Ecco il perché di tutti i condizionali in grassetto presenti nel post.
 
La tecnologia per rendere il servizio funzionante e utilizzabile esiste, lo dimostra il sito dell’Agenzia delle Entrate che nel suo 730 precompilato raccoglie e rende disponibili tanti dati provenienti da fonti diverse e per tutti i cittadini italiani.
 
Confrontando quindi il 730 precompilato dell’Agenzia delle Entrate e il Fascicolo Sanitario Elettronico della Regione Toscana, possiamo dire che il primo, pur essendo a livello nazionale e centralizzato funziona bene, il secondo che è a livello regionale non funziona.
Un punto a discapito del federalismo e del decentramento.
 

Galleria fotografica

 
 

Fonti e riferimenti:

 
4 anni ago

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